Edilizia Ok sceglie materiali che abbiano delle basse emissioni inquinanti.
Che cosa sono i Composti Organici Volatili (VOC)?
Oltre all’inquinamento che ben tutti conosciamo e che viviamo ogni giorno quando usciamo di casa, ve ne è un altro che però è all’interno dell’ambiente domestico e non solo ma riguarda tutti gli spazi chiusi appunto per questo che è detto inquinamento “INDOOR”.
All’interno degli ambienti chiusi come case scuole uffici la qualità dell’aria viene compromessa dai Composti Organici Volatili (VOC) emessi da tutto quello che in quell’ambiente si trova.
Al primo posto c’è l’uomo e le sue attività, i materiali da costruzione, gli arredi ed i sistemi di trattamento dell’aria, i prodotti per la pulizia e manutenzione della casa, gli antiparassitari, i solventi, la presenza di amianto utilizzato in passato per la coibentazione, ecc.
La maggior parte dei composti organici volatili può essere irritante, altri hanno un’azione neurotossica ad alte concentrazioni (benzene, toluene, clorurati), altri ancora sono sospetti o noti cancerogeni (formaldeide e benzene).
Un’altra causa di inquinamento indoor è data dallo squilibrio tra isolamento termico e
aereazione interna che porta alla creazione di muffe condense e umidità.
Ad esempio sul piano legislativo un provvedimento importante per la riduzione dell’inquinamento indoor da fumo di tabacco è dato dal decreto del 23 dicembre 2013 a tutela della salute dei non fumatori.
Per evitare o quantomeno ridurre questo fenomeno si può intervenire rendendo gli ambienti più salubri e più abitabili utilizzando dei prodotti già sottoposti a test di laboratorio che arrecano il marchio che si tratta di un prodotto a basse emissioni di VOC.
Difatti affinchè un prodotto possa essere etichettato, deve essere atossico privo di solventi e devono essere valutate le emissioni dei composti cancerogeni e di tutti i composti organici volatili emessi dal prodotto stesso.
E’ comprovato l’esistenza di istituti indipendenti che effettuano questo tipo di test in appositi luoghi ovvero nelle camere di emissioni. Qui si valutano le emissioni di tutte le sostanze volatili a 3 e a 28 giorni ottenendo il totale della concentrazione di tutti
i composti volatili chiamato TVOC.
Un marchio abbastanza conosciuto è Emicode, che è un sistema di classificazione dei materiali senza solventi e a basse emissioni.
In base alle emissioni identifica tre classi:
- EMICODE EC1 PLUS a bassissime emissioni PLUS
- EMICODE EC1 a bassissime emissioni
- EMICODE EC2 basse emissioni
Questo marchio viene rilasciato dal GEV che è la relativa autorità di controllo che predispone periodicamente anche dei controlli successivi.
Ogni produttore che ritenga di aver un buon prodotto può farlo testare ad un organo del genere o pari a questo ed aver rilasciato il marchio che certifica la qualità del prodotto.
Questo rappresenta per il consumatore e per gli operatori del settore un prezioso aiuto.
Questo è quello che all’incirca fa anche la certificazione LEED.
LEED (Leadership in Energy and Environmental Design) è la certificazione promossa dal Green Bulildind Council Italia che attesta il grado di sostenibilità di un edificio.
Nato in America LEED e uno standard applicato in oltre 100 Paesi nel mondo e rappresenta l’eccellenza nella progettazione ecosostenibile.
Ecosostenibile significa soddisfare i propri bisogni senza compromettere le capacità delle generazioni a venire di soddisfare i loro.
L’ecosostenibilità si basa su tre aspetti, ambiente società ed economia:
- a livello dell’ambiente gestendo le risorse ambientali e riciclando;
- a livello economico gestendo i costi e incentivando l’innovazione;
- a livello sociale migliorando le condizioni di vita;
La certificazione Leed si applica solo sull’intero “progetto edificio”,
non possono essere certificati singoli prodotti o servizi, ma essi possono contribuire all’ottenimento dei crediti utili alla certificazione. Il totale dei crediti ottenuti consente di ottenere vari livelli di certificazione LEED di cui, quella definita “Platinum”, e la migliore.
Lo standard LEED sostiene l’uso dei materiali regionali in quanto essi possono ridurre l’impatto ambientale derivante dai trasporti. In tal senso i materiali possono contribuire all’ottenimento di 2 punti se estratti e lavorati in un raggio di 350 km dal cantiere. Durante la costruzione di un edificio, il costruttore deve quantificare la percentuale di tutti i materiali regionali utilizzati nel progetto: il 10 % sul totale del materiale utilizzato contribuisce all’ottenimento di 1 punto, il 20% contribuisce a 2 punti.
Un punto LEED viene guadagnato se tutti gli adesivi, primer, rasature livellanti, prodotti cementizi e vernici per il legno rispettano la classificazione GEV Emicode EC1 o EC1 PLUS.
Un immobile certificato LEED si distingue per la sua salubrità, le sue caratteristiche energetiche ed il basso impatto ambientale rispetto ad un qualsiasi altro edificio quindi anche a livello commerciale acquista più valore in quanto risponde a determinati standard ecologici.