Massetto tradizionale

Il massetto è quella struttura che rappresenta il supporto di base sul quale verrà posizionato il pavimento. Edilizia Ok realizza il massetto più adatto alle tue esigenze.

I massetti si possono classificare in base alla posa:

  • massetto in aderenza, quando è a diretto contatto con il sottofondo(solaio per esempio) ;
  • massetto desolidarizzato, quando è staccato lateralmente dalle pareti con materiale comprimibile e nel sottofondo da una barriera al vapore che assolve alla doppia funzione sia di staccare il massetto dal sottofondo che di evitare anche la risalita di umido(ad es. un foglio di polietilene espanso) In questo modo diventa una struttura a sé non soggetta ai micro-assestamenti della struttura;
  • massetto galleggiante quando viene appoggiato su di uno strato di isolazione termica o acustica. In questi casi c’è bisogno dell’ausilio di una rete metallica o elettrosaldata per il rinforzo a causa della scarsa resistenza meccanica del materiale isolante e dell’elevata comprimibilità a cui verrà sottoposto;
  • massetto radiante costituito da un massetto galleggiante nel quale è inglobato l’impianto di riscaldamento o raffrescamento;
  • massetto alleggerito, quando gli spessori sono maggiori ed evitare carichi eccessivi ed inutili. In questi casi vengono utilizzati materiali come l’argilla espansa.

Lo spessore di un buon massetto deve essere compreso tra 4 e 6 cm. E comunque non inferiore a 2,5 cm.

Un tradizionale massetto cementizio in genere è composto dall’aggregazione di inerte e legante, miscelati con acqua (cemento, sabbia e acqua).
Il dosaggio di ciascuno di questi varia in base all’ambiente e alla destinazione. Fondamentale il rapporto acqua/cemento. Più acqua si introduce più si accentua il ritiro. In taluni casi meglio usare dei fluidificanti per evitare fenomeni di bleeding (presenza eccessiva di acqua in alcuni punti del massetto).
Di importanza fondamentale la granulometria dell’inerte che deve variare da 0 a 8 mm. Si migliora così la costipazione del materiale eliminando i vuoti.

Per le pavimentazioni esterne è opportuno fare un getto di calcestruzzo dosato a non meno di 250 Kg/mc di cemento con rete elettrosaldata 10×10 da 1cm.

Il cemento, idratandosi con l’acqua, fa presa e indurisce conferendo alla miscela una resistenza meccanica tale da renderla assimilabile a una roccia.

Per massetti con spessori superiori ai 6-8 cm conviene integrare l’impasto con materiale d’alleggerimento non comprimibile (per esempio argilla espansa) al fine di evitare peso, costi e tempi d’asciugatura eccessivi.

Per avere un pavimento alla stessa quota in tutta la casa, qualunque rivestimento si scelga, si calibra lo spessore del massetto facendo riferimento a un’altezza.
Solitamente si parte dall’ingresso e si segna a parete un metro di altezza calcolato dal pianerottolo.
Questa misura viene riportata in tutte le stanze della casa utilizzando un dispositivo laser oppure un tubo di gomma che sfrutta il principio dei vasi comunicanti.

Il massetto deve essere conforme alla Norma Uni En 13813, che specifica i requisiti dei materiali per massetti.
In più, si deve tenere conto di una serie di fattori, affinché l’esecuzione sia perfetta e a regola d’arte.
Le quote devono essere riportate e segnate con grande attenzione. Non bisogna trascurare gli spessori dei materiali che si intende posare, perché sono diversi: le resine e i linoleum raggiungono 5/7 mm di spessore, le ceramiche in genere si aggirano intorno a 1 cm, il parquet ha altezze variabili da 1 a 2 cm, mentre con le pietre si raggiungono facilmente i 2 cm o anche i 3 cm.

Ultima operazione per la posa del massetto è la finitura.

Dopo aver compensato o creato le adeguate pendenze a seconda delle esigenze, dovrà essere lisciato per ottenere una superficie regolare e priva di difetti.

Dopo la posa bisogna attendere il tempo di maturazione. Buona regola sarebbe quella di farlo stagionare per 28 giorni.

Prima di posare i pavimenti il massetto deve essere:

  • maturo;
  • compatto;
  • livellato;
  • privo di fessurazioni;

La maturazione è completa a ritiro avvenuto in quanto l’acqua di impasto evapora.
Per parquet, linoleum, resine e laminato, la superficie si considera pronta per la posa del rivestimento solo quando l’umidità dei sottofondi ha raggiunto livelli inferiori al 2% in tutto lo spessore.

La compattezza la si ha quando il materiale è stato ben costipato e quindi sono stati eleminati i vuoti d’aria all’interno.
Lo si può constatare sfregando un chiodo sul massetto. Non si deve formare né polvere eccessiva né graffio profondo.

La livellatura è quando abbiamo l’assenza di avvallamenti e di conseguenza una buona planarità

Per la fessurazione bisogna fare una distinzione in base alla sua entità.
Se è piccola e superficiale e derivante dal normale ritiro è trascurabile. Viceversa se sono di natura più estesa bisogna intervenire, a maturazione avvenuta, allargando a “V” la fessura e ripristinandola con resine epossidiche. In genere questo è dovuto ad un ritiro non omogeneo.

Oltre che cementizio il massetto può essere realizzato con prodotti premiscelati pronti all’uso, a cui basta aggiungere solo acqua.

Si possono creare massetti con autolivellanti, con prodotti a base di calce (NHL 3.5) contribuendo così a rendere l’ambiente più salubre.

I prodotti più commercializzati si dividono in due categorie: i rapidi e i semirapidi. Le prestazioni sono tali da consentire il raggiungimento della maturazione completa di un sottofondo di 5 cm in soli 4 giorni per i rapidi; in 20 giorni per quelli semirapidi.

La posa di ceramiche, marmi o altro sul massetto avviene perlopiù in due modi: fresco su fresco o a colla. La lavorazione del fresco su fresco prevede la posa della pavimentazione immediatamente successiva alla formazione del massetto.

In questo caso si tratta generalmente di pavimentazioni civili ed interne.
Nelle pavimentazioni a colla si procede all’incollaggio del pavimento una volta che il massetto è completamente maturato.

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