Deumidificazione - Parete scrostrata

Risolviamo i vostri problemi di umido.

Edilizia OK si propone di risolve i problemi di umido partendo dalla causa che li determina utilizzando poi la metodologia più adatta alla risoluzione evitando sperperi inutili di tempo e denaro.

L’umidità di risalita è un problema che coinvolge tanti fabbricati e neanche tanto vetusti.
Questa è dovuta ad una mancata impermeabilizzazione delle fondazioni quindi dell’interposizione di uno strato impermeabilizzante fra magrone e travi di fondazione per le strutture in c.a.
Stessa cosa per i vecchi fabbricati a struttura portante in muratura.
L’effettivo pericolo non è tanto costituito dalla presenza di acqua ma alla presenza dei sali in essa contenuti (cloruri solfati nitrati).

Difatti l’acqua attraversa i materiali ed evapora cosa che invece non fanno i sali che rimangono all’interno dei materiali generando i cristalli che col tempo si accumulano.

Questi a seconda  della temperatura ambientale cambiano di volume con pressioni di ri-cristallizazione enormi, in grado di spaccare qualunque materiale edile.
A volte la loro presenza viene segnalata da alcune piante tipo l’edera che di essi si nutre.
I cristalli creano una sorta di effetto calamita attirando a sé altra acqua.
Senza di loro non ci sarebbe più motivo di risalita.
Molti cristalli sono igroscopici, cioè possono assorbire umidità dall’aria ambiente. Possono quindi mantenere un locale umido anche da soli, cioè anche in presenza di una barriera alla risalita.

Soluzioni

La barriera alla risalita può essere fatta in vari modi.
Ad esempio per “elettrosmosi attiva”.
Consiste nell’applicare mediante cavetti metallici inossidabili una tensione elettrica statica di debole intensità (circa 12-48 Volt di corrente continua).

Questo potenziale elettrostatico sposta  “pacchetti” di molecole d’acqua in qualsiasi direzione, verticale o orizzontale, dal polo positivo a quello negativo solo nei materiali che contengono silicio quali l’argilla, e quasi tutti i materiali edili quali pietre, malte e mattoni, ma non calcari puri.

Quindi, se applicato fra un muro ed il terreno, sposta le molecole dell’acqua aderenti alle pareti di capillari silicei del muro (lo “strato diffuso”) verso il terreno, e il muro si asciuga.

Richiede energia per funzionare per cui abbisogna di mantenere sempre la corrente collegata.

Taglio della muratura che consiste nel fare un taglio nel muro alla base orizzontalmente per tutto il suo spessore e inserire in esso una guaina . E’ una soluzione risolutiva però non sempre possibile.

Vi sono altri sistemi come praticare dei buchi nei muri per poter far più circolo d’aria o per iniettare delle sostanze idrorepellenti, ma in genere non sono mai risolutive.
Quello che è importante è andare a neutralizzare l’effetto di questi cristalli con prodotti idonei.
Fatto questo possiamo intervenire con i cosiddetti intonaci speciali altamente traspiranti.

La scelta migliore potrebbe ricadere all’interno della sfera dei materiali naturali ed eco-compatibili, in cui l’origine naturale dei suoi componenti garantisce il rispetto di idonei valori di porosità, igroscopicità e traspirabilità.

A prescindere dal fattore umidità questi prodotti sono buoni già di per sé perché appunto formati da pure calce naturale.

La caratteristica di questi intonaci è la presenza di macroporosità che ne aumentano la superficie traspirante e, di conseguenza, le capacità di evaporazione.
La conformazione dell’intonaco presenta infatti delle piccole bolle, collegate tra loro, che svolgono una duplice funzione:

  • Aumentare la capacità traspirante delle pareti facilitando la trasmigrazione dell’acqua contenuta nella muratura verso l’esterno;
  • fungere da camere di raccolta per i sali idrosolubili, impedendo loro di agire come elementi disgreganti.

Cessano di funzionare quando i macropori si riempiono di cristalli di sali e quando l’umidità ambientale raggiunge livelli elevati, e l’aria è satura di umidità.
È importante dunque la ventilazione degli ambienti.

La base di questi intonaci è la calce.
Le calci sono sostanze basiche, non tossiche con ottime proprietà antisettiche, igienizzanti ed antimuffa , che, grazie alla loro alta traspirabilità, garantiscono il miglior comfort abitativo.

Si distinguono in due tipi:

  • Calce comune (idrata, calce viva, calce spenta, grassello di calce) è data dalla cottura di sabbie calcaree pure, appartiene alla famiglia dei leganti aerei, cioè non ha la capacità di indurire sott’acqua.
  • Calce idraulica prodotto ottenuto in cottura dalla fusione di calcari marnosi o marne calcaree (miscele naturali che presentano un certo tenore, dal 6 al 22%, di argille o altri alluminosilicati idrati) sottoposti a cottura a temperature comprese tra 1000 e 1250°C.
    Ha come caratteristica la possibilità di indurire sia all’aria aperta che sott’acqua, per questo fu chiamata così dagli antichi romani.
    La calce idraulica è un legante a base di idrossido di calcio appartiene alla famiglia dei leganti idraulici, cioè alla famiglia dei cementi. Infatti oltre ad essere chiamata calce idraulica viene comunemente detta cemento povero. Infatti ne ha tutte le caratteristiche sia di struttura che di resistenza.

Le uniche due cose in cui si differenziano sono il tempo di cottura e la quantità di argilla contenuta.
I tempi di cottura vanno dalle 36 ore circa a 1000 °C della calce idraulica naturale ai 45 minuti circa a 1450 °C per il cemento.
Le quantità di argilla invece vanno dal 20-22% per la calce idraulica ai 25-27% per il cemento.

Il processo appena descritto va a creare la Calce Idraulica Naturale contraddistinta dal simbolo NHL (Natural Hydraulic Limes) derivante esclusivamente da marne naturali o da calcari silicei, senza l’aggiunta di altro se non l’acqua per lo spegnimento;

La diversa resistenza meccanica è indicata dalla sigla NHL 2, NHL 3.5 e NHL 5.

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